venerdì, ottobre 16, 2009

Il cloud computing, ho dei dubbi

Sarà che devo iniziare a sentirmi vecchio? Sarà che ancora per quanto si punti in quella direzione ancora "non ci siamo"? Ma io ancora ho dei dubbi su questa "buzzword"
Oggi tutti parlano di Cloud Computing e se ne riempiono le pagine, ma mi chiedo quanto tutto questo rumore corrisponda ad un reale utilizzo.
L'idea di questo post mi è venuta quando mi è ripassato sotto gli occhi il servizio fornito da Canonical che si chiama Ubuntu One. In pratica Canonical sta mettendo in piedi un servizio che integrerà direttamente nel suo nuovo sistema operativo per la replica remota delle proprie informazioni. Al momento si tratta di 2GB di spazio gratuiti da usare come disco remoto. Per chi avesse necessità di più spazio esiste la possibilità di estendere le dimensioni a pagamento.
Ovviamente questo non è il primo serivizio di questo genere, ad esempio mi viene in mente banalmente Dropbox che fornisce un servizio simile accessibile tramite un programmetto semplice semplice.
Se però ci limitassimo a considerare il Cloud Computing come un semplice disco esterno staremmo sbagliando: Google da tempo ci sta dimostrando che la volontà è quella di spostare fuori dal computer la nostra piattaforma informatica mettendo sul web sia gli archivi che i programmi di cui avremo bisogno, mettendo tutto insieme sotto un nuovo paradigma (Google Wave).
Nascono così fogli elettronici, editor di testo, sistemi di fotoritocco e pubblicazione delle immagini, collezioni musicali e chi più ne ha più ne metta tutto presente e accessibile da internet.
Ovviamente nascono una serie di interrogativi, primo fra tutti quello riguardante la privacy. Qui però mi vien da dire che la gente è strana perchè da una parte mette in piazza la sua vita su Facebook, e poi si preoccupa di salvare i propri archivi in qualcosa che poi alla fine non è molto diversa da una cassetta di sicurezza. Alla fine proprio le cose più preziose molti le mettono nel caveau di una banca, e questi servizi tanto diversi non sono.
Se guardiamo bene molta gente farebbe bene ad utilizzare questo tipo di servizi, non foss'altro perchè finalmente avrebbero un backup regolare dei loro archivi, cosa che di sicuro mai farebbero lasciando tutto sul proprio pc.
Io però sono ancora all'antica e proprio non ce la faccio a lasciare l'informatica come la conosco: sarà forse perchè essendo un utente non proprio basico preferisco potermi cucire il sistema addosso provando a seguire la mia personalissima visione del computer.
C'è da dire poi che, almeno per adesso, tutti questi strumenti online sono solo delle brutte copie dei loro corrispondenti legacy, e quindi o le richieste dell'utente sono molto basiche, oppure l'uso di un programma residente sul proprio computer è ancora un obbligo. Non mi ci vedo proprio a sistemare un'immagine raw di 10MB con photoshop lite, o Sumo Paint su internet.
Ultimo ma non ultimo poi è il problema della connettività, sopratutto qui in Italia: che garanzie abbiamo di essere sempre in grado di raggiungere i nostri amati dati?

Ne riparliamo tra qualche anno, stiamo a vedere.

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