lunedì, giugno 27, 2011

Dear Ubuntu, carissima Ubuntu direi

Traggo libero spunto da questo articolo apparso oggi sul DistroWatch Weekly dove Jesse Smith scrive una lettera aperta ad Ubuntu. Gli si rivolge quasi che Ubuntu fosse una persona, magari un po' testarda e che si è montata la testa, alla quale cercare di far aprire gli occhi.
Beh devo dire che sottoscrivo fino all'ultima parola quanto detto da Jesse. In pratica lui si rivolge ad Ubuntu facendo presente come la grande fortuna di Ubuntu sia stato il suo iniziale approccio molto positivo verso la sua audience. Un approccio che ha insegnato a tutte le altre distribuzioni che 'voler fare Linux' non significa solo far funzionare un server in un qualche scantinato con dei capelloni Coca Cola addicted.
Per far crescere Linux bisognava ripulire il codice, cercare di far le cose bene ascoltando quello che la gente aveva da dire per poi provare a metterlo in pratica.
Da un po' di tempo sembra che quelli di Ubuntu si siano montati la testa e che abbiano deciso di avere la verità in mano tanto da non ascoltare più nessuno nemmeno quando come Jesse provano a proporre soluzioni a Bug noti. Da sempre il mondo Open ha beneficiato delle soluzioni che ritornavano dalla 'base', qui sembra non gli intereassi più: non sono interessati ad ascoltare tutti i lamenti che si alzano per i troppi cambiamenti in corso. Sembra siano attratti solo da quelli che attaccati ad una banda larga sempre più larga vorranno vivere sul cloud, chattando e perdendo tempo come se questo fosse ormai il solo uso di un calcolatore. Si sono dimenticati di quando dicevano che Ubuntu aveva a cuore anche quelli che per sfortuna loro magari erano lontani da una connessione e che quindi dovevano essere in qualche modo aiutati (chiuso è il servizio di invio CD a chi ne faceva richiesta).
Insomma un po' ci ho messo del mio, ma vi consiglio di leggere questa lettera/sfogo indirizzata ad Ubuntu, e speriamo riesca anche solo in parte a sortire qualche effetto.
Per quanto mi riguarda al momento la politica di Ubuntu sta sortendo un solo effetto: sto pensando seriamente di passare a Fedora 15 con Gnome 3 che mi ha davvero impressionato, anche se Linux Mint 11 è ancora quanto di meglio posso chiedere al mondo 'buntu derivato.

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