domenica, marzo 04, 2012

Un giorno nella vita di un monastero maschile

Come tutte le mattine accendo il computer e controllo la posta per vedere cosa mi ha portato la notte, e di solito non è che arrivino cose eccelse ma questa volta devo dire che è apparso qualcosa di quantomeno diverso.
Bisogna sapere che sono iscritto alla newsletter di un tale Matt Brandon anche conosciuto come il "Digital trekker". Lui si definisce un fotografo umanitario, vive in Malesia e lavora tra Cambogia, Nepal, Tibet, Egitto e Turchia dove realizza i propri lavori e tiene anche alcuni workshop fotografici a chi voglia migliorare la propria tecnica fotografica.
A questo proposito vi segnalo il suo blog sicuramente ricco di spunti per chi ama la fotografia.

Tornando però all'oggetto di questo post, succede che anche Matt ha scoperto questa mattina sul suo profilo facebook un video postato da un suo ex allievo, che lo ha molto toccato.
Da come Matt ci descrive questo video nelle sue poche righe di accompagnamento devo dire che mi ha proprio incuriosito.
I was moved by this. For several reasons. One was that it was so well shot. The videography is stunning. This has to have been shot with a 5D MKII, though I am just guessing. I am also impressed with it’s simplicity. No extra music bed, no narration, just ambient sound. Some might call it slow moving, but I think it fits the subject. I feel it is contemplative.
Per chi non mastica troppo la lingua della 'perfida Albione', Matt ci dice di essere stato rapito dal video così ben girato e con una incredibile fotografia. Coinvolgente anche la semplicità del video: non c'é l'extra di una colonna sonora, nessuna narrazione, solo ambientazione, suono e un abile montaggio.



Cogliendo il consiglio di Matt vi invito a guardarlo, è perfetto per calmare lo spirito (che sia Domenica mattina o mercoledì pomeriggio) con la sua incredibile atmosfera. Mi raccomando mettetelo a schermo intero

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