Alla fine la fase di ripristino è terminata. Purtroppo "active@ file recovery" (AFR) pur essendo molto accurato nella sua operazione non è molto di aiuto nel farti capire l'origine dei file cancellati. Nel caso di file persi su dischi ormai formattati riutilizzati non ripropone la struttura originale delle directory. Anche la fase di riestrazione dei file avviene in modo piuttosto lento. A parte le note dolenti che ti obbligano ad un lavoro certosino di ricupero però le capacità di recovery sono davvero notevoli.
Qualcuno mi ha anche consigliato l'uso di "Stellar Phoenix". In effetti anche questo è un software veloce e di semplice utilizzo, ma... non ha ricuperato la stessa quantità di file nè con la stessa qualità rispetto a AFR. D'altro canto questo programma aiuta molto di più a capire quale fosse la struttura originaria dei dati e anche la fase di riestrazione dei file avviene più rapidamente. Probabilmente quindi in situazioni meno al limite potrebbe essere consigliabile.
Insomma alla fine ho riportato al cliente quanto possibile, senza infierire ulteriormente...vedremo
Oggi ho anche reinstallato Ubuntu dopo i disastri combinati la scorsa settimana. Questa volta è stata la volta di "Edgy Eft". Ho appena terminato l'installazione di tutti gli upgrade (404). Adesso faccio il reboot e vediamo il risultato.
lunedì, ottobre 16, 2006
domenica, ottobre 15, 2006
Esistono solo due tipi di dati (ovvero l'importanza dei backup)
forse 15 anni fa, leggendo un articolo su di una rivista americana rimasi gradevolmente fulminato dalla lapidarietà quasi ovvia dell'autore che parlava dell'importanza dei backup.
Oggi sono alle prese con qualcosa che mi ha riportato alla mente quell'affermazione:
"Esistono solo due tipi di dati: quelli che avete salvato e quelli che non avete salvato".
Detta così sembra quasi banale, ma scagli la prima pietra colui il quale, non foss'altro che per pigrizia, ogni tanto non si "dimentica" di eseguire un backup.
Per quanto mi riguarda almeno per le cose importanti di lavoro diciamo che ci provo. Uso due hard-disk esterni separati che aggiorno alternatamente e abbastanza di frequente, in questo modo anche se dovessi subire un disastro improvviso, almeno una delle copie dovrebbe salvarsi.
Peccato però che così non fanno tutti, e come dicevo oggi sono alle prese con un disaster recovery davvero molto improbabile.
Questo mio cliente mi chiama disperato perchè non riesce più a ricuperare dei dati da un hard disk. Cerco di capire dalla spiegazione al telefono, ma la cosa non mi è chiara. Vado dunque di persona al suo negozio e dopo qualche domanda in più arrivo a capire....
Tralasciando tutta la storia ed i perchè e i percome, questo aveva formattato l'hard disk che conteneva la sua vecchia installazione di windows, dati compresi, senza verificare la completezza dei dati che si era riportato sulla macchina nuova.
Mi direte che da una formattazione accidentale si torna indietro facilmente, e questo è vero: però non contento del format (per nulla accidentale) ha poi deciso di utlizzare i nuovi 80GB di questo hard disk come deposito per MP3. Qui l'affare si complica.
Se un disco appena formattato ha in realtà ancora tutte le sue informazioni integre, la successiva riscrittura ha invece comperto le zone che prima erano occupate dai files.
Un rapido giro su internet mi ha proposto una miriade di possibili software per tentare il ricupero, che ovviamente potrà agire solo sulla parte non ancora sovrascritta.
La scelta è caduta su "active@ file recovery for windows" che ha dimostrato un'ottima capacità di analisi sulla porzione di disco ormai sovrascritta, per la quale non esiste nemmeno più una copia della tabella di allocazione. Rispetto ad altre soluzioni ha eseguito un'accurata scansione di tutta la superficie in tempi molto ridotti, dandomi la possibilità di salvarne il risultato. Questa possibilità di memorizzare il risultato della scansione mi ha permesso quando necessario di spegnere il computer e ripartire con le operazioni di ricupero senza dover ripartire da zero.
L'operazione "salvate la cartella Ryan" non è ancora terminata, vedremo domani se San Gennaro ci avrà fatto la grazia facendoci ritrovare i files perduti
Esistono solo due tipi di files: quelli che avete salvato e quelli....
Oggi sono alle prese con qualcosa che mi ha riportato alla mente quell'affermazione:
"Esistono solo due tipi di dati: quelli che avete salvato e quelli che non avete salvato".
Detta così sembra quasi banale, ma scagli la prima pietra colui il quale, non foss'altro che per pigrizia, ogni tanto non si "dimentica" di eseguire un backup.
Per quanto mi riguarda almeno per le cose importanti di lavoro diciamo che ci provo. Uso due hard-disk esterni separati che aggiorno alternatamente e abbastanza di frequente, in questo modo anche se dovessi subire un disastro improvviso, almeno una delle copie dovrebbe salvarsi.
Peccato però che così non fanno tutti, e come dicevo oggi sono alle prese con un disaster recovery davvero molto improbabile.
Questo mio cliente mi chiama disperato perchè non riesce più a ricuperare dei dati da un hard disk. Cerco di capire dalla spiegazione al telefono, ma la cosa non mi è chiara. Vado dunque di persona al suo negozio e dopo qualche domanda in più arrivo a capire....
Tralasciando tutta la storia ed i perchè e i percome, questo aveva formattato l'hard disk che conteneva la sua vecchia installazione di windows, dati compresi, senza verificare la completezza dei dati che si era riportato sulla macchina nuova.
Mi direte che da una formattazione accidentale si torna indietro facilmente, e questo è vero: però non contento del format (per nulla accidentale) ha poi deciso di utlizzare i nuovi 80GB di questo hard disk come deposito per MP3. Qui l'affare si complica.
Se un disco appena formattato ha in realtà ancora tutte le sue informazioni integre, la successiva riscrittura ha invece comperto le zone che prima erano occupate dai files.
Un rapido giro su internet mi ha proposto una miriade di possibili software per tentare il ricupero, che ovviamente potrà agire solo sulla parte non ancora sovrascritta.
La scelta è caduta su "active@ file recovery for windows" che ha dimostrato un'ottima capacità di analisi sulla porzione di disco ormai sovrascritta, per la quale non esiste nemmeno più una copia della tabella di allocazione. Rispetto ad altre soluzioni ha eseguito un'accurata scansione di tutta la superficie in tempi molto ridotti, dandomi la possibilità di salvarne il risultato. Questa possibilità di memorizzare il risultato della scansione mi ha permesso quando necessario di spegnere il computer e ripartire con le operazioni di ricupero senza dover ripartire da zero.
L'operazione "salvate la cartella Ryan" non è ancora terminata, vedremo domani se San Gennaro ci avrà fatto la grazia facendoci ritrovare i files perduti
Esistono solo due tipi di files: quelli che avete salvato e quelli....
mercoledì, ottobre 04, 2006
la Distro è apparsa
Diciamo che un nuovo post dopo 5 mesi non è male. Non per altro il nome del Blog fa riferimento al Chaos e diciamo soprattutto a quello che impera nella mia testa.
Insomma per quanto riguarda la ricerca di una distro che funzionasse sul portatile di Cristina, che decisamente non è il massimo della potenza, sono poi arrivato ad una conclusione che ha trovato d'accordo anche Lei.
PARSIX: ecco dove è caduta la scelta. Parsix che nel frattempo è passato da una versione beta ad una stabile è una distribuzione che viene (come il nome lascia intendere) dalla Persia. E' basata su Debian e usa Gnome come Desktop manager. Pur usando Gnome riesce però a operare dignitosamente anche con 128 Mb di Ram forse anchè perchè non attiva di default una miriade di daemon e server che spesso poi non servono ad un utente normale.
Il Cd si installa partendo da una attivazione in modalità live. Il mio consiglio, soprattutto se si ha poca Ram, è comunque di partizionare prima il disco creando almeno la partizione di Swap così quando si fa lavorare il sistema da Cd le prestazioni rimangono accettabili.
Alla partenza della live di sicuro è consigliabile dichiarare la lingua che si vuole adoperare, e strano ma vero pur non essendo una distro tra le più blasonate l'Italiano è abbastanza ben integrato. L'unico "problema" è stato dover scaricare tramite Synaptic le localizzazioni italiane di Firefox e OpenOffice. Grazie a Synaptic però la cosa è semplice ed indolore.
Anche per il wireless, vuoi per fortuna, vuoi perchè hanno fatto un buon lavoro ma non ho avuto problemi a configurare la mia Dlink DWL 650+. Tutto ok insomma, il vecchio Toshiba trotta un po' all'avvio dandoti il tempo di andare a prendere qualcosa da bere in cucina, ma quando torni tutto è attivo e pronto ad operare.
Una cosa è importante riguardo il sistema sonoro Alsa. Il computer parte e fa tutti i suoi rumorini e così pensi che l'audio problemi non ne abbia. Il giorno dopo inserisci un Cd Audio nel lettore e scopri che il player va in errore, e così anche tante altre applicazioni simili. Il problema è da ricercarsi nell'uso esclusivo che viene fatto dal sistema per generare il suoni legati all'operativo. Basta dunque andare nelle impostazioni sonore e disattivare i suoni di sistema: a questo punto tutto si mette ad andare che è una meraviglia.
Già che Synaptic è attivo e funziona bene ho pensato ai tempi di prima attivazione per OpenOffice e mi sono detto: non posso aspettare un anno per scrivere una letterina banale, o fare due rapidi conti da salumiere. La soluzione è stata semplice, ho scaricato e installato in 5 minuti e automaticamente sia Abiword che Gnumeric ed eccomi ad avere due strumenti veloci ed efficienti subito operativi. E poi non mi vengano a dire che Linux è più complicato di Windows... bah
Insomma per quanto riguarda la ricerca di una distro che funzionasse sul portatile di Cristina, che decisamente non è il massimo della potenza, sono poi arrivato ad una conclusione che ha trovato d'accordo anche Lei.
PARSIX: ecco dove è caduta la scelta. Parsix che nel frattempo è passato da una versione beta ad una stabile è una distribuzione che viene (come il nome lascia intendere) dalla Persia. E' basata su Debian e usa Gnome come Desktop manager. Pur usando Gnome riesce però a operare dignitosamente anche con 128 Mb di Ram forse anchè perchè non attiva di default una miriade di daemon e server che spesso poi non servono ad un utente normale.
Il Cd si installa partendo da una attivazione in modalità live. Il mio consiglio, soprattutto se si ha poca Ram, è comunque di partizionare prima il disco creando almeno la partizione di Swap così quando si fa lavorare il sistema da Cd le prestazioni rimangono accettabili.
Alla partenza della live di sicuro è consigliabile dichiarare la lingua che si vuole adoperare, e strano ma vero pur non essendo una distro tra le più blasonate l'Italiano è abbastanza ben integrato. L'unico "problema" è stato dover scaricare tramite Synaptic le localizzazioni italiane di Firefox e OpenOffice. Grazie a Synaptic però la cosa è semplice ed indolore.
Anche per il wireless, vuoi per fortuna, vuoi perchè hanno fatto un buon lavoro ma non ho avuto problemi a configurare la mia Dlink DWL 650+. Tutto ok insomma, il vecchio Toshiba trotta un po' all'avvio dandoti il tempo di andare a prendere qualcosa da bere in cucina, ma quando torni tutto è attivo e pronto ad operare.
Una cosa è importante riguardo il sistema sonoro Alsa. Il computer parte e fa tutti i suoi rumorini e così pensi che l'audio problemi non ne abbia. Il giorno dopo inserisci un Cd Audio nel lettore e scopri che il player va in errore, e così anche tante altre applicazioni simili. Il problema è da ricercarsi nell'uso esclusivo che viene fatto dal sistema per generare il suoni legati all'operativo. Basta dunque andare nelle impostazioni sonore e disattivare i suoni di sistema: a questo punto tutto si mette ad andare che è una meraviglia.
Già che Synaptic è attivo e funziona bene ho pensato ai tempi di prima attivazione per OpenOffice e mi sono detto: non posso aspettare un anno per scrivere una letterina banale, o fare due rapidi conti da salumiere. La soluzione è stata semplice, ho scaricato e installato in 5 minuti e automaticamente sia Abiword che Gnumeric ed eccomi ad avere due strumenti veloci ed efficienti subito operativi. E poi non mi vengano a dire che Linux è più complicato di Windows... bah
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