Il ragionamento di "Locutus" espresso nel suo blog mi è piaciuto molto e così ho pensato di farlo mio e riportalo per quanto possibile in italiano.
In pratica il ragionamento è che Linux "Semplicemente Funziona". Lo si installa, si installano i programmi desiderati e, almeno per molti, "Semplicemente Funziona". Vogliamo pubblicare una pagina internet, o installare un database e la cosa "Semplicemente Funziona". Vogliamo editare della musica, ritoccare qualche foto, anche qui Linux "Semplicemente Funziona".
Tuttavia per molti altri li fuori "Semplicemente non funziona". Installano Linux, cercano di fare le nostre stesse cose e finiscono contro un muro. Linux semplicemente non funziona per loro e purtroppo non sono poi così timidi da non dirlo a nessuno.
Perché mai Linux funziona per alcune persone e per altre per nulla? Anche con la stessa distribuzione, lo stesso tipo di hardware e gli stessi obbiettivi sembra che per alcuni le cose funzionino e per altri no. Tutto ciò non è perché alcuni sanno cosa fanno e altri no. La maggior parte degli utenti non sono impediti con la loro "piattaforma" abituale, anzi spesso sono utenti esperti se non quasi degli amministratori.
A pensarci il principio è applicabile anche a windows: per alcuni Vista va benissimo e per molti altri invece no, un po' come avvenne con xp quando uscì e molti restarono attaccati a win98. Questo non ha nulla a che vedere con motivazioni tecniche, programmi, intelligenza o cultura ma è solamente un problema di percezione. Decidere se Linux può fare al caso nostro o meno dipende solo dalla nostra percezione.
Questa percezione non dipende da ciò che Linux può fare, ma da come lo può fare. Per usare una chiara analogia: non possiamo guidare una bicicletta pensando a come guideremmo un'automobile. Quando si è abituati così tanto ad un sistema operativo, i limiti e le limitazioni di quel sistema scompaiono mentre si sviluppano delle tecniche per aggirarne i confini. Così quando si cerca di usare un sistema operativo totalmente differente con lo stesso approccio al quale si è abituati ci si trova automaticamente di fronte ad una serie di nuove limitazioni.
E' normale per le persone vedere le cose con gli occhi della propria esperienza, e così succede che le aspettative vengano riposte applicando gli stessi noti principi verso qualcosa che in realtà conoscono molto poco.
Per questo la gente si confonde e si perde, non riuscendo così a fare più le cose che comunemente farebbe con il proprio sistema abituale.
Chiunque, o quasi, abbia installato Linux per la prima volta (sopreattutto se da solo) l'ha provato non ci ha capito un'ostia e facilmente è tornato al suo amato e confortevole windows. O ci si è proprio portati o altrimenti bisogna forzarsi a cancellare i propri preconcetti e a guardare a Linux da una prospettiva nuova, senza giudizio. Guardare Linux per quello che è e non per quello che pensavamo fosse. Di certo non bastano due giorni, ma con un po' di buona volontà ce la si può fare.
Così Locutus ci consiglia, nel caso si voglia provare a cambiare sistema operativo, di informarsi, studiare e prendere anche un paio di lezioni Zen. Bisogna sgomberare la mente dai pregiudizi per capire quali sono i veri limiti di ogni sistema per poi elaborare le proprie strategie di sopravvivenza.
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